martedì 29 dicembre 2009

Le 10 magliette da ricordare degli anni zero (il podio)



4) AC Milan 2006-2007. Per molti tifosi del Milan è stato quasi un trauma il cambio di sponsor. Cancellare il marchio Opel dalle proprie magliette, quello che ha accompagnato i rossoneri in lungo e largo per il mondo, e sostituirlo con Bwin, era un po’ come cambiare genitori. A fine stagione, però, molti fan rossoneri hanno fisicamente idolatrato la seconda maglia bianca firmata Adidas che, indossata come un’armatura dai vari Kakà, Seedorf, Maldini e Inzaghi, ha propiziato il successo dei diavoli milanesi nella Champions League 06-07. Nella storia della Coppa Campioni sono marchiate a fuoco le vittorie dei rossoneri contro Bayern Monaco,Manchester e, dulcis in fundo, l’indimenticabile finale-rivincinta contro il Liverpool di Gerrard. Nell’immaginario calcistico collettivo, un Paolo Maldini vestito di bianco sta ancora urlando con la coppa dalle grandi orecchie tra le mani!

3) Real Madrid Club de Fútbol 2001-2002. La camiseta blanca non è mai passata inosservata nei campi di mezza Europa, soprattutto negli anni zero. Gente Roberto Carlos, Figo, Owen, Ronaldo, Beckham,Kakà,C.Ronaldo e Benzema si sono scambiati idealmente numeri e magliette negli ultimi 10 anni, rendendo le merengues il club più celebre al mondo. Sopra di loro brilla la stella delle stelle, Zinedine Zidane, vero e proprio Re Sole dei blancos, davanti al quale anche il capitano storico Raul deve inchinarsi. La maglia griffata Adidas ed indossata dal numero 5 dei galacticos nella finale di Champions League disputata contro il Bayer Leverkusen rappresenta la sintesi migliore degli ultimi 10 anni madrileni. Gli appassionati di calcio non la dimenticheranno mai, cosi’ come il bolide di Zizou che decise la partita.

2) Italia 2006. Per il mondiale 2006 Puma aveva deciso di stampare i numeri sul petto delle nazionali di cui era lo sponsor tecnico, con una sola eccezione, quella italiana. Una scelta unica, come la nazionale azzurra, campione del mondo ai mondiali di Germania. Nel trionfale percorso delle 7 partite che hanno accompagnato gli azzurri al trionfo mondiale, la maglia azzurra con numeri e nomi dorati ha sempre risposto:“presente!”. Amuleto magico della truppa di Lippi, è un elemento indispensabile per ogni salotto italiano, insieme ad una teca adatta a proteggerla dal passare del tempo. E i posteri canteranno: “ Siam Campioni del Mondo!”

1) Italia 2006 – Divisa da portiere. Al 13esimo minuto della finale Italia-Francia una testata di Zinedine Zidane sta per decidere la finale di Berlino. No, non è il celebre colpo rifilato a Marco Materazzi, ma una fortissima deviazione di testa che prende in contro tempo Cannavaro e tutta la difesa azzurra. Uno di quei colpi di testa che Zizou riserva solo nelle occasioni speciali, come ad esempio quella del ’98 quando decise il mondiale casalingo con una doppietta. Ma se nel ’98 Zidane aveva di fronte Claudio Taffarel, questa volta aveva davanti un angelo dorato chiamato Gigi Buffon, che come un cavaliere dello zodiaco posseduto chissà da quale spirito, è volato in cielo respingendo in extremis la giocata straordinaria del francese davanti al pubblico mondiale. Sempre con la stessa armatura Gigi è andato ad indicare al direttore di gara “l’altra” testata di Zizou, e sempre d’oro vestito ha ipnotizzato David Trezeguet. La maglia firmata Puma è una vera e propria reliquia sacra del calcio moderno.


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