giovedì 17 dicembre 2009

Torna a casa Mou



E’ possibile per un allenatore essere primo in classifica, con un consistente vantaggio sulle inseguitrici, e sentire la propria panchina scottare? Paradossalmente si, specialmente se l’allenatore in questione ha un nome(Josè) e un cognome (Mourinho) fuori dal comune. Il conquistador portoghese sta vivendo un dicembre nerissimo, nonostante i punti di vantaggio su Milan e Juventus ( rispettivamente +5 e +6) e l’acquisita qualificazione agli ottavi di Champions League. Tutto è cominciato con la partita disputata a Torino il 5 dicembre contro la Juventus targata Ciro Ferrara. Mourinho fu cacciato appena dopo 20 minuti dall’inizio della gara a causa di un applauso ironico di troppo verso il direttore di gara. Il nervosismo di Josè è proseguito nel post-partita, quando ha deciso di non rilasciare nessuna dichiarazione. La gestione eccessivamente tesa della gara da parte dell’Inter è sembrata essere speculare allo stato d’animo del suo allenatore, risultando quantomeno deficitaria ai fini del risultato: la Juventus veniva da due sconfitta consecutive, si trovava a – 8 dall’Inter, ci si aspettava quindi una gestione più cauta del risultato da parte dei nerazzurri, impostando la gara con un ritmo più blando. La sconfitta è avvenuta una decina di giorni dopo quella rimediata a Barcellona, match che ha vistosamente ridimensionato la squadra di Mou a livello europeo. Le dichiarazioni post-partita del portoghese hanno incrinato i rapporti con Moratti, il quale ha storto il naso quando il tecnico, che paga annualmente 11.8 milioni di euro ( ndr: fonte The Sun), ha dichiarato pubblicamente che l’Internazionale di Milano non è al livello dei top club europei.

Con questo spirito si è giunti alla vigilia con il Rubin Kazan, e la polemica con la bandiera dell’ Inter Sandro Mazzola, l’ultimo giocatore interista ad aver alzato il trofeo dalle grandi orecchie: “Se l'Inter fosse eliminata dopo la partita con il Rubin Kazan Josè Mourinho andrebbe via a fine anno - aveva detto l'ex bandiera nerazzurra -. Se non vince la Champions uscendo in questo modo lui stesso andrebbe ad una risoluzione consensuale”. Mou spalancò gli occhi e chiese cosa Mazzola centrasse con l’Inter e con il suo stipendio. La polemica era partita, lesa maestà ad una leggenda del passato ed oggi azionista dell’Inter ( Mazzola avrebbe poi dichiarato “ll suo stipendio lo pago anch'io, visto che sono azionista di Inter e Saras").

Il passaggio del turno di Champions con il Rubin Kazan ha placato le polemiche solo fino a domenica. L’Inter non è riuscita ad andare oltre l’1-1 contro l’Atalanta, squadra in netta crisi di risultati. Nonostante questo mezzo passo falso, le due inseguitrici Milan e Juventus sono inciampate contro Palermo e Bari, perdendo un punto nei confronti della capolista. Molti allenatori avrebbero lasciato lo stadio di Bergamo con un sorriso stampato sulle labbra, ma non Josè Mourinho, che con la maggioranza dei suoi colleghi ha davvero poco a che fare. Il conquistador portoghese, mentre rilasciava un’intervista ad Inter Channel, ha creduto bene di insultare e mandare via il cronista del Corriere dello Sport Andrea Ramazzotia, il quale aveva concordato la propria presenza sul bus dei nerazzurri direttamente con la società interista. L’Inter stavolta non ha difeso il tecnico come suo solito ed anzi ha porto pubbliche scuse al giornalista maltrattato.

Queste polemiche hanno fatto il giro del mondo ed hanno avuto largo eco in Inghilterra, il cui campionato, come Mou non ha mai nascosto, è rimasto nel suo cuore. Con un articolo di oggi il Sun, intitolato “Come back Mourinho”, rivela che è il rapporto tra l’ambiente interista e Mourinho, secondo i bene informati, sia agli sgoccioli. Squadre come Manchester City e Liverpool sono pronte ad accogliere il figliol prodigo portoghese a braccia aperte, ma soprattutto, a forzieri spalancati. A far da concorrenza alle due società di Premier League è il Real Madrid, che in caso di fallimento di Pellegrini sarebbe disposto a ricoprire d’oro il tecnico interista. C’e’ insomma una folla di paperoni a volersi accaparrare il tecnico portoghese che ha vinto cinque campionati negli ultimi sei anni in tre differenti paesi.

Il pezzo del Sun lascia chiaramente intendere che tutte le polemiche che si sono susseguite intorno allo Special One non sono casuali, ma anzi seguono un suo preciso obiettivo, quello di raggiungere la rescissione consensuale del contratto d’oro che lo lega con i campioni d’Italia.Se vincesse la Champions si potrebbe addirittura assistere ad un effetto Porto-bis, quando il tenico Setubal lasciò la sua squadra proprio dopo la vittoria europea. Del resto, come ha dichiarato Mou la settimana scorsa: “ Se un giorno dovessi uscire dall’Inter, lavorerei quando e, quasi, dove voglio”. L’impressione è che Mou, quel "quasi", non lo volesse proprio dire…





2 commenti:

  1. Bello il tuo blog, se ti può interessare scrivere anche sul nostro fammi sapere ;)
    http://www.campionatoseriea.net

    Un saluto

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  2. ciao coloredenso, se mi dai un tuo indirizzo mail ti scrivo.

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